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Lug

Rete escursionistica della Liguria

Inviato il in Ambiente

 

Nella seduta del 20 giugno 2014 la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Renata Briano, ha approvato il disegno di legge n. 148/2014 dal titolo “Rete escursionistica della Liguria” .

La Liguria ha ereditato dalla sua storia un’estesissima rete di itinerari pedonali, principalmente sentieri e mulattiere,  che costituisce contemporaneamente risorsa per l’offerta turistica ed infrastruttura per il presidio del territorio.  Un patrimonio che ci aiuta a conservare la memoria (basti pensare agli antichi nuclei rurali raggiungibili solo a piedi o alle antiche vie romane e medievali) e costituisce il sistema linfatico per il monitoraggio, la manutenzione e la fruizione delle aree rurali, del sistema delle aree protette e della più recente Rete Natura 2000. 

Già nei primi anni ’90  la Regione, per  valorizzare tale risorsa,  ha esordito legiferando in merito all’Alta Via dei Monti Liguri (l.r.25 gennaio 1993, n.5 “Individuazione dell’itinerario escursionistico denominato “Alta Via del Monti liguri e disciplina delle relative attrezzature”) con un progetto lungimirante volto all’individuazione e realizzazione di un itinerario a lunga percorrenza, progetto che oggi verrebbe definito “ultra-trail”. ( vedi legge regionale n. 5/1993 )

  A compimento di tale provvedimento legislativo è intervenuta la legge regionale 16 giugno 2009,  n.24 denominata  “Rete di fruizione escursionistica della Liguria”, assunta ad esempio da molte regioni italiane , che include l’Alta Via nel Sistema più generale della Rete escursionistica regionale, della quale l’itinerario di spartiacque costituisce asse portante.

 In attuazione della legge regionale n. 24/2009, oltre 2.500 km di percorsi sono già stati rilevati con strumenti satellitari (Gps) ed inviati alla Regione Liguria,  per la formazione della Carta inventario dei percorsi escursionistici, dall'Associazione Alta Via e dalle Province liguri, queste ultime coadiuvate dagli Enti parco regionali. Altrettanti percorsi sono in corso di rilevamento a cura degli stessi enti ed associazioni, come le sezioni spezzina e sarzanese del Club Alpino Italiano, che si stanno prodigando per l’attuazione del progetto, monitorando allo stesso tempo lo stato del dissesto idrogeologico seguito ai catastrofici eventi alluvionali degli ultimi anni.

Tali eventi hanno messo in evidenza  le carenze strutturali e programmatiche nel settore: mancanza di strategie per la selezione dei percorsi e la loro manutenzione, deficit nei dati tecnici del percorso e, più in generale, abbandono del territorio rurale. Un’efficace applicazione della legge sulla rete escursionistica, con l’attuazione di piani e programmi organici d’intervento, la conoscenza delle caratteristiche dei percorsi e la certezza del loro tracciato, ed una maggiore collaborazione tra i diversi settori d’intervento della Regione (Ambiente, Turismo ed Agricoltura, in particolare), costituisce quindi un fondamentale apporto alla mitigazione dell’impatto dei fenomeni meteorologici e al contenimento del dissesto idrogeologico del territorio. In questi compiti, devono essere necessariamente coinvolti soggetti privati, a cominciare dal Club Alpino Italiano (CAI), cui la legge 776/85 affida compiti specifici in merito al “tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri” e dalla Federazione Italiana Escursionismo (FIE) riconosciuta quale “Ente morale” con d.P.R. 29 novembre 1972, n.1152.

Tutto ciò implica, anche al fine di non vanificare l’impegno del volontariato, la necessità di un’efficace ed autorevole regia regionale ed evidenzia la necessità di un potenziamento dei competenti uffici.

 Il presente testo prevede pertanto misure volte a rendere più efficace l’azione di coordinamento della Regione.  Le principali novità  introdotte riguardano in particolar modo:

- semplificazione delle procedure di acquisizione dei dati relativi agli itinerari della Carta inventario;

- abrogazione della legge regionale n.  24/2009 e della legge regionale n. 5/1993 con il passaggio delle competenze già affidate all’Associazione AVML ai medesimi soggetti individuati dalla legge regionale n. 24/09 - in linea con le altre misure di razionalizzazione della spesa pubblica e di risparmio intraprese dalla Regione.

Come detto, per avere efficacia tali norme dovranno coincidere con il potenziamento delle strutture regionali al fine di indirizzare la pianificazione e garantire il monitoraggio e il coordinamento degli interventi, oltre alla previsione di adeguati stanziamenti, in previsione della programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020, volti al consolidamento della rete quale risorsa fondamentale per lo sviluppo delle aree rurali.

Si sottolinea infine che, in attuazione della abroganda  legge 24/09, la Regione si è dotata di “Linee guida per la formazione della Carta inventario dei percorsi escursionistici” ( dgr_1212_2010.doc )  e delle “Linee guida per la segnalazione dei percorsi escursionistici” ( dgr_1124_2011.doc ).

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