05
Mag
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Rete Escursionistica della Liguria

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La Liguria ha ereditato dalla sua storia un’estesissima rete di itinerari pedonali che costituisce contemporaneamente risorsa per l’offerta turistica ed infrastruttura per il presidio del territorio.

Già nei primi anni ’90 la Regione, per valorizzare tale risorsa, ha legiferato in merito all’Alta Via dei Monti Liguri (legge regionale 25 gennaio 1993, n. 5) con un progetto volto all’individuazione e realizzazione di un itinerario a lunga percorrenza. A compimento di tale provvedimento legislativo è intervenuta la legge regionale 16 giugno 2009, n. 24 “Rete di fruizione escursionistica della Liguria”, assunta ad esempio da molte regioni italiane, che include l’Alta Via nel Sistema più generale della Rete escursionistica regionale.

In attuazione della l.r. 24/2009 circa 3.700 km di percorsi sono già stati rilevati con strumenti satellitari (Gps) ed inviati alla Regione Liguria, per la formazione della “Carta inventario dei percorsi escursionistici”, dall'Associazione Alta Via dei Monti liguri e dalle Province, queste ultime coadiuvate dagli Enti parco.

Il disegno di legge n. 50/2017, approvato dalla Giunta regionale 1l 28/4/2017, prevede misure volte sia alla semplificazione delle procedure inerenti la Rete Escursionistica Ligure, sia a rendere più efficace l’azione di coordinamento della Regione, nel rispetto della normativa statale e regionale in materia di tutela dei beni ambientali e naturali.

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04
Mag
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Edilizia residenziale pubblica

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Il disegno di legge n. 48/2017approvato dalla Giunta regionale il 14/4/2017, reca modifiche alla legge regionale 29 giugno 2004 n. 10, che disciplina l’assegnazione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, e che ha già necessitato nel tempo di alcuni adeguamenti alla mutevole situazione delle condizioni socio economiche dell’utenza che di essa beneficia.

Oggi questa esigenza è ancor più sentita in considerazione dell’ampliamento della platea dei potenziali assegnatari che, principalmente per effetto della precarietà del rapporto di lavoro e delle conseguenti difficoltà economiche, non riescono a soddisfare sul mercato privato la loro domanda di residenza primaria.

L’incremento di nuove categorie sociali che aspirano ad una casa pubblica (nuclei monoparentali, genitori separati, coppie giovani, etc.) rende quindi obbligatorio un nuovo intervento del legislatore regionale che permetta a nuclei familiari ormai radicati sul territorio ed in possesso dei requisiti richiesti dalla legge di accedere più velocemente e a condizioni più favorevoli alla prima casa di abitazione.

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03
Mag
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Disciplina in materia di qualità dell'aria

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Il disegno di legge n. 47/2017, approvato dalla Giunta regionale il 14/4/2017, riordina la disciplina in materia di qualità dell’aria, anche al fine di conformarla alle disposizioni di cui al decreto legislativo 13 agosto 2010 n.155.

Il d.lgs. citato ha, infatti, individuato nelle Regioni tutte le attività di monitoraggio della qualità dell’aria (che possono essere svolte dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente), la zonizzazione del territorio, la classificazione di zone ed agglomerati, la valutazione della qualità dell’aria, la redazione di piani e misure per il raggiungimento dei valori limite e per il mantenimento del relativo rispetto oltre che la redazione di Piani di azione.

Il DDL prevede un trasferimento di funzioni da Città Metropolitana/ Province alla Regione, secondo le modalità dettate dalla l.r. 15/2015, nonchè l’attribuzione ad ARPAL, in conformità alla legge regionale 4 agosto 2006, n.20 (art.1, comma 2), degli interventi di gestione.

Con la presente normativa si avvia un processo che si pone l’obiettivo di allineamento agli standard europei non solo attraverso una rete di misura adeguata in termini strumentali e gestionali, ma anche di integrazione della stessa con:

-  adozione ed utilizzo di sistemi modellistici;

-  valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente;

-  definizione del Piano di Azione.

La piena attuazione della norma consentirà, nel medio – lungo periodo, un contenimento della spesa pubblica attraverso una razionalizzazione dei sistemi di misura e, soprattutto, la realizzazione di un efficace strumento per l’aggiornamento del Piano di risanamento e Tutela della qualità dell’aria.

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11
Apr
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Disciplina attività estrattive e cave

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Il disegno di legge n. 44/2017, approvato dalla Giunta regionale il 17/3/2017, nasce principalmente dall’esigenza di conformare il Testo Unico in materia di attività estrattive alla sentenza della Corte Cost. n. 210 del 21 giugno 2016, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli dell’ultima legge di modifica, la legge regionale 6/2015. 

Con questo DDL si corregge pertanto la formulazione delle norme dichiarate illegittime, introducendo espliciti e puntuali riferimenti alla normativa statale, e in taluni casi si riscrivono interamente gli articoli, per coordinarli meglio con le leggi regionali di settore intervenute successivamente al Testo Unico, come la l.r. 32/2012, n. 32 e la l.r. 13/2014. 

Il DDL introduce quindi una diversa disciplina transitoria che individua fattispecie molto più ristrette, e in nessun caso ammette ampliamenti che oltrepassino i confini degli areali già definiti nel Piano Cave e nel Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico vigenti.

Il DDL, oltre ad adeguare la normativa regionale in materia di cave alle indicazioni della Corte, coglie l’occasione per inserire alcune innovazioni nella normativa stessa, in particolare in tema di procedimento autorizzativo, di ricomposizione ambientale, di riutilizzo di materiali, di cauzione a garanzia del ripristino ambientale.

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28
Mar
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Autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali

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Il disegno di legge n. 43/2017, approvato dalla Giunta regionale il 24/2/2017, si propone di completare la riforma del Servizio Sanitario Ligure superando i limiti che la differenziazione e la separazione dei processi autorizzativi e delle attività di controllo e di vigilanza hanno determinato in termini di: carenze assistenziali, difformità nella valutazione dei requisiti e delle prestazioni erogate, appesantimento degli iter amministrativi; e, pertanto, si configura come parte essenziale del processo globale di riforma del sistema sanitario regionale come espressamente previsto dall’Agenda normativa del Programma di Governo.

I principali limiti dell’attuale sistema di autorizzazione e accreditamento che il DDL si propone di superare sono i seguenti:

-     carenza di manutenzione e di aggiornamento dei requisiti, di autorizzazione e di accreditamento,

-     mancanza di un’unica regia ai fini della verifica dei requisiti e dell’attività di vigilanza e controllo,

-     disomogeneità dei processi valutativi rispetto al possesso dei requisiti e delle prestazioni richieste,

-     mancata previsione di strumenti volti a promuovere la qualità dei servizi erogati,

-     inadeguatezza dei sistemi di vigilanza e sanzionatori.

In buona sostanza garantire ai cittadini la qualità e l’uniformità delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali a loro erogate.

La L.R. 17/2016 ha posto in capo ad A.Li.Sa.  la responsabilità:

a)  di sviluppare il sistema autorizzativo sanitario e di accreditamento,

b)  di effettuare controlli, ispezioni e verifiche,

c)  di esercitare la vigilanza nei confronti degli erogatori pubblici e privati accreditati.

Il DDL, conseguentemente, attribuisce ad A.Li.Sa un ruolo di garanzia nei confronti della Regione, dei Comuni e dei cittadini rispetto al possesso e mantenimento dei requisiti autorizzativi richiesti alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali e rispetto alla qualità e all’appropriatezza rese agli assistiti del S.S.R. 

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