Partecipazioni societarie della Regione
Nella seduta del 27 giugno 2014 la Giunta regionale, su proposta del presidente Claudio Burlando, ha approvato il disegno di legge n. 151/2014 dal titolo “Disposizioni in materia di partecipazioni societarie della Regione” .
La presente legge detta disposizione di riordino e riforma del sistema della partecipazioni regionali con l’obiettivo di:
1) razionalizzare le attività ed i costi delle società partecipate;
2) assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e adeguare la normativa regionale alle disposizioni nazionali vigenti in materia, peraltro in continua evoluzione;
3) semplificare il sistema delle partecipazioni della Regione e del settore regionale allargato.
In relazione all’obiettivo 1) vengono ripresi i principi, già inseriti nel 2012, nell’articolo 8 della legge regionale 48/2012 che aveva lo scopo di dare immediata attuazione alle disposizioni della L.174/2012 e del D.L. n.95/2012 in base ai quali la Regione può costituire o mantenere la partecipazione in società private, prevedendo la dismissione della partecipazione a società non aventi i requisiti richiesti.
Per mantenere sempre aggiornata la situazione viene previsto che annualmente la Giunta regionale verifichi le partecipazioni azionarie dismettendo quelle che non abbiano più le caratteristiche previste dalla legge.
In relazione all’obiettivo 2) vengono disciplinati, richiamando il rispetto della vigente normativa nazionale:
a) la composizione degli organi;
b) le modalità di reclutamento del personale;
c) le limitazioni e gli obblighi da rispettare nell’assunzione e nel trattamento del personale;
d) le azioni da avviare nell’eventualità di società in perdita.
In questo modo si adegua la normativa regionale alle disposizioni da ultimo inserite nei commi 550 e seguenti della Legge 147/2013 (legge di stabilità 2014) e già modificate con il d.l.66/2014. In considerazione delle frequenti modifiche della normativa nazionale di riferimento si è scelto come tecnica legislativa di fare un rinvio aperto alla normativa nazionale vigente in modo da evitare la necessità di continui adeguamenti della normativa regionale.
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