Post sul blog taggati in siti estrattivi
02
Lug
0

valorizzazione siti estrattivi

Inviato il in Sviluppo Economico

Nella seduta del 13 giugno 2014 la Giunta regionale, su proposta dell’assessore Renata Briano, ha approvato il disegno di legge n. 146/2014 dal titolo “Norme per il recupero e la valorizzazione dei siti estrattivi a fini museali, turistici e ricreativi” .

L’attività estrattiva in Liguria, grazie alla complessità geologica del territorio regionale ed alla ricchezza e varietà di minerali che ne derivano, ha sempre rappresentato una risorsa economicamente importante fin dall’antichità.

L’ardesia rappresenta uno dei tratti identificativi del paesaggio ligure, a partire dal capoluogo regionale, ed ha fornito per secoli il  supporto per antonomasia e di eccellenza per lavagne e biliardi.

In Val Graveglia è stata operante per circa 100 anni la miniera di manganese di Gambatesa, una delle più importanti livello europeo e supporto indispensabile per l’industria siderurgica genovese nel momento del suo massimo sviluppo.

L’industria estrattiva regionale peraltro, anche quella che riguarda il suo materiale più tipico e conosciuto come l’ardesia, risulta oggi in difficoltà per la concorrenza di paesi produttori a basso costo, l’esaurimento dei giacimenti migliori, le difficoltà di operare in contesti ambientalmente delicati.

Proprio la miniera della Valgraveglia, quando all’inizio degli anni ’90 si sono iniziati a vedere gli effetti combinati della contrazione della siderurgia genovese e della progressiva rarefazione del materiale, è stata oggetto di uno dei primi esperimenti a livello nazione di parziale riconversione da attività estrattiva ad attività museale.

Grazie al contributo pubblico e alla collaborazione della società concessionaria, nella miniera è stato allestito un percorso di visita in grado di attrarre fino a 20.000 visitatori l’anno, unico caso di tutto l’entroterra regionale,  rappresentando un importante indotto anche nei confronti della Valle.

A livello nazionale infatti, se si escludono le istituzioni dei parchi geominerari in Sardegna e in Toscana, avvenute con decreti ministeriali, non esiste una disciplina generale che regoli il caso della fruizione pubblica di siti estrattivi, in attività o dismessi, pur essendo ormai i casi tutt’altro che rari.

Alcune Regioni hanno legiferato in materia (Valle d’Aosta, Lombardia), ritenendo di dover comunque fornire a tali interventi di valorizzazione un quadro di riferimento più solido, in ragione della complessità dei temi da affrontare e degli interessi pubblici che devono essere tutelati, non ultimi quelli di sicurezza dei visitatori, tenuto anche conto delle nuove competenze regionali a seguito della riforma costituzionale del 2001. In particolare, entrambe le Regioni prevedono una specifica autorizzazione regionale per gli interventi di valorizzazione a scopi turistici museali dei siti minerari dismessi o abbandonati.

Il presente disegno di legge segue questa logica,  infatti intende disciplinare gli interventi di valorizzazione a fini di pubblica fruizione dei siti estrattivi, almeno nei casi più rilevanti, prevedendo per essi uno specifico titolo autorizzativo.

 In tal modo, viene inoltre data sostanza alle indicazioni programmatiche contenute nel catasto dei siti estrattivi, in attività dismessi o abbandonati, previsto dall’articolo 7 della legge regionale n. 12/2012 (Testo unici delle attività estrattive, laddove vengono prefigurate possibili modalità di riutilizzo di tali siti per scopi diversi da quello estrattivi.

Ultima modifica il

Informazioni aggiuntive